L'idea di rendere più agevole l'accesso a un colle, a una cima o a un rifugio risale a molto tempo addietro e, anche se non è proprio di via ferrata che si può parlare, già nel lontano 1492 Antoine de Ville, capitano dell'esercito francese, scrive di aver utilizzato una scala a pioli per raggiungere la vetta del Mont Aiguille. Per la prima via ferrata italiana bisognerà però attendere sino al 1880, quando le Guide di Madonna di Campiglio attrezzano parte del versante orientale di Cima Brenta per facilitare il transito dei loro clienti. Negli anni seguenti, soprattutto sulle Alpi Orientali, vengono attrezzati numerosi altri itinerari di traversata che favoriscono il passaggio in luoghi particolarmente impervi allo scopo di consentire alle truppe l'accesso ed il controllo delle linee di confine. Oggi quella delle vie ferrate è un'attività ludica accessibile a tutti, che consiste nel percorrere un itinerario sportivo tracciato su una parete rocciosa, attrezzata con cavi, gradini ed altri elementi destinati a facilitare la progressione garantendo al contempo la sicurezza.